23 luglio 2013

In risposta al volantino omofobico di don Stefano Piccinelli

All’ingresso della cappella dell’ospedale di Cona (FE) è comparso un volantino per fermare la legge contro l’omofobia, corredato di invito a raccogliere le firme online sul sito di informazione cattolica “La Nuova Bussola Quotidiana”. 
Ad affiggerlo è stato don Stefano Piccinelli, cappellano dell’ospedale. 
Un’iniziativa fortemente discriminatoria che ha spinto la nostra associazione a scrivere al Dott. Gabriele Rinaldi, direttore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. 
E alla stampa locale.
Questo il contenuto dell’e-mail, che vogliamo condividere con voi.

Gent.le Dott. Rinaldi,
attraverso questa e-mail Circomassimo – Arcigay e Arcilesbica Ferrara vuole esprimere il proprio sdegno nei confronti del volantino affisso dal cappellano dell’ospedale di Cona nel tentativo di fermare il disegno di legge che introdurrà in Italia il reato di omofobia e transfobia.
Don Stefano Piccinelli ha promosso in un luogo pubblico un’iniziativa fortemente discriminatoria contro gay, lesbiche e transessuali, amplificando l’appello del sito di informazione cattolica “La Nuova Bussola Quotidiana”.
L’etica che scaturisce da questi atteggiamenti e comportamenti è agli antipodi dal messaggio morale cristiano, ma ancor più grave è che l’invito omofobico sia stato lanciato dal nuovo Polo Ospedaliero Sant’Anna, che ci auguriamo possa prendere provvedimenti immediati.
Senza libero pensiero e senza libera espressione non vi è democrazia. Ma la stessa democrazia è perduta se non si frenano le pericolose tendenze a manifestare odio e intolleranza. Il diritto di esprimere il proprio pensiero deve essere attentamente bilanciato con la necessità di garantire comunque il rispetto della dignità e dell’uguaglianza per tutti. E il volantino affisso da don Piccinelli all’interno dell’ospedale della nostra città non va certamente in questa direzione.

Ferrara è da sempre attenta a condividere e promuovere il principio dell’uguaglianza.
Lo ha dimostrato istituendo già nel 2006 l’Elenco delle Unioni Civili, e lo ha ribadito nel 2011 grazie al PROTOCOLLO INTERISTITUZIONALE PER IL CONTRASTO ALL’OMOFOBIA (P.I.C.O.) siglato tra Circomassimo – Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Famiglie Arcobaleno Ferrara, Agedo Ferrara, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, CGIL – Area nuovi diritti Ferrara, UIL Ferrara, Uisp – Comitato Provinciale di Ferrara, Centro Donna Giustizia e Centro d’Ascolto Uomini Maltrattanti.
Tra i nuovi importanti firmatari che stanno per aderire a questo processo di cambiamento, troviamo sia la AUSL Ferrara sia l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ferrara, il che rende ancora più deprecabile l’azione di don Piccinelli.
In gioco non c’è la violazione della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, ma sono piuttosto a repentaglio le vite di gay, lesbiche e transessuali.
L’omofobia è assimilabile a razzismo, xenofobia, antisemitismo, sessismo, e trova terreno fertile nel pregiudizio.
Essere bersaglio di un odio ingiustificato produce delle conseguenze negative sulla persona: malessere, esclusione, disagio.
La discriminazione ha come conseguenza l’esclusione di omosessuali e transessuali, e investe trasversalmente la nostra società, dalla scuola al mondo dello sport e del lavoro: un fenomeno che appare ancor più drammatico in quanto coinvolge spesso ragazze e ragazzi giovanissimi e per questo sprovvisti degli strumenti culturali e del necessario sostegno sociale e familiare per affrontare uno stigma ingiusto e violento.

Se negli Stati Uniti le dichiarazioni del presidente Barack Obama rendono i comportamenti omofobici sempre più anacronistici, nel nostro paese l’intolleranza della Chiesa e l’indulgenza del Parlamento incoraggiano la moltiplicazione delle aggressioni a gay, lesbiche e transessuali.
I media hanno dato ampio spazio alla vicenda tragica del “ragazzo coi pantaloni rosa”, il quindicenne romano preso in giro dai compagni per il suo modo di vestire, che un pomeriggio del novembre scorso ha scelto di impiccarsi, stanco di subire insulti e di essere considerato inadeguato. Ma i dati sono ben più allarmanti: nel 2012 ci sono stati sette gli omicidi per omofobia e transfobia, tre già in questo 2013, per non parlare delle tante aggressioni testimoniate dalla stampa, dei pestaggi taciuti, dei sempre più diffusi casi di bullismo.

Circomassimo – Arcigay e Arcilesbica Ferrara prende le distanze dal gesto sconsiderato di don Stefano Piccinelli, preferendo rimanere vicina a tutti quei ragazzi che hanno deciso di agire – nonostante in Italia manchi ancora una legge contro l’omofobia e la trasfobia – denunciando quanto subito, come il sedicenne di Arezzo pestato da un coetaneo; i ragazzi del liceo classico Vivona di Roma insultati e derisi sui social network per avere realizzato un video contro il bullismo; il diciassettenne del liceo scientifico Scotti-Einstein di Ischia insultato sui muri della scuola dove aveva osato candidarsi a rappresentante d’istituto (nello stesso liceo in cui qualche anno fa un altro ragazzo si era impiccato perché messo all’indice dai compagni); il sedicenne di Vicenza oggetto di ogni vessazione da parte di un gruppo di cinque compagni di scuola; il quattordicenne di Gorizia insultato dai coetanei perché considerato troppo poco macho.

Gli italiani devono prendere atto che tra i propri amici, parenti o vicini di casa possono esserci gay, lesbiche o transessuali, e che tutti hanno la stessa dignità e devono avere gli stessi diritti. Perché omosessuali e transessuali sono uomini e donne che amano, soffrono, desiderano costruire una famiglia esattamente come gli altri.

È diventato ineludibile affrontare un problema che da tempo le associazioni a tutela delle persone LGBT denunciano: l’Italia non riconosce e non tutela le coppie gay. Per questo, agli occhi della comunità omosessuale internazionale, il nostro è un paese arretrato e incivile.
Crediamo che l’omofobia e la transfobia si combattano con l’educazione: è per questo che, in attesa di una legge che tuteli anche in Italia gay, lesbiche e transessuali, Circomassimo – Arcigay e Arcilesbica Ferrara continuerà a lavorare affinché la società impari a conoscere maggiormente la realtà delle persone omosessuali.
Perché solo la conoscenza può contribuire a sradicare i comportamenti intolleranti.

Lo facciamo sostenendo con Famiglie Arcobaleno i laboratori organizzati nelle scuole superiori di Ferrara dall’Associazione genitori, parenti e amici di omosessuali (Agedo).
Lo faremo giovedì 25 luglio, presso la libreria Ibs, incontrando lo scrittore Sebastiano Mauri per l’ultimo appuntamento con DRINK A BOOK: NOTTURNI LETTERARI A TEMATICA GAY, LESBICA E TRANSESSUALE.
L’impegno di Arcigay Ferrara continuerà anche in autunno grazie a TAG – FESTIVAL DI CULTURA OMOSESSUALE, progettato in collaborazione con Palazzo della Racchetta: la manifestazione si terrà dal 4 al 6 ottobre 2013, all’interno del Festival “Internazionale a Ferrara”, e sarà un’occasione privilegiata per infondere l’importanza del confronto e aprire un dialogo con chi non ha ancora gli strumenti per conoscere e capire la realtà del mondo gay. La manifestazione promuoverà incontri e dibattiti con volti noti della stampa e della televisione per educare tutti alla diversità. 
Anche don Stefano Piccinelli, ci auguriamo.

Cordiali saluti,

Massimiliano De Giovanni
Cristina Zanella
Presidenti CIRCOMASSIMO – ARCIGAY E ARCILESBICA FERRARA

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